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Biscottò un asinello meraviglioso. Quando nacque biscottò ero lì con la madre mentre lo partoriva e l’accarezzavo per tranquillizzarla. Non fu un parto facile perché lui era molto grosso e faticava ad uscire, lo aiutai un poco tirandolo per le zampe e finalmente nacque. La madre gli ruppe il sacco vitellino, lui stette fermo per un po’, poi tentò ad alzarsi ma cadde, barcollando ci provò ancora ma stette in piedi solo un secondo, a poco a poco aiutato con il muso dalla madre, riuscì a tenersi in piedi e in men che non si dica addirittura a saltellare. Andò subito verso la madre cercando il latte. Era il più bel cucciolo che avevo mai visto e non resistetti ad abbracciarlo.
Non solo non scappò via ma mi dava delle spinte come cercasse di… salirmi in braccio. Aveva un mantello grigio perla con una striscia bianca sulla schiena e bianca era la pancia e il musetto che aveva bellissimo. Le orecchie erano grandi, diritte, mobili, sensibili ad ogni piccolo rumore e due occhi… due occhi da cerbiatto.
Quello sguardo mi riempiva l’anima ,ero inerme difronte a tanta bellezza, non potevo che tuffarmi in quel mare e stavo li a chiedermi come aveva potuto la natura condensare tanta bellezza in un solo cucciolo. Biscotto cresceva a meraviglia. Invece che lasciarli in stalla il giorno li lasciavo liberi in giardino anche per far mangiare alla madre erba fresca. Biscotto era felice e si vedeva da come cercava di far amicizia con i miei cani ,addirittura con la gatta qualsiasi cosa era per lui fonte di divertimento. Faceva delle scorribande anche dentro casa e si portava via tutto ciò che era alla portata del suo musetto.
Se entrava in cucina , si metteva avanti allo sportello dove tenevo i biscotti ed emetteva un raglio piccolo piccolo per farmi capire che era entrato per mangiare… biscotti e da li il suo nome fu Biscotto.
Crebbe praticamente in casa vezzeggiato da tutti, circondato da mille cure ,accarezzato, coccolato, considerato al pari di una persona ma soprattutto tanto amato. Ma era lui, con il suo carattere gioioso, che riempiva le mie giornate di allegria ed il mio primo pensiero quando ritornavo dal lavoro era per lui. La vita a volte all’improvviso ti dona tanta felicità, altrettanto in fretta è in grado di toglierla. Biscotto stava crescendo e a poco a poco ,essendo un maschio intero ,entrava in competizione nel territorio del padre e non c’era giorno che Pallino non lo attaccava impedendogli anche di mangiare. Pensavo di trovare una soluzione spostandolo in un recinto vicino alla casa ma un maledetto giorno arrivò da me un signore che cercava un ‘asinello per sua nipote. Appena vide Biscotto si innamorò di lui per quanto era bello ,docile, gioioso. Questo signore aveva una villa in campagna ,aveva spazio ,soldi e Biscotto avrebbe fatto una vita da re e soprattutto, sarebbe stato tanto amato. Non avevo scelta, dovevo separarmi da lui. Mi sforzai a non pensarci fino a che non venne il camion per portarlo via. Li fu la tragedia. Biscotto non voleva salire, era terrorizzato, rivedevo in lui gli occhi di Stellina, ragliava disperato e Amanda aveva saltato il recinto ed era venuta a difendere suo figlio cercando in tutti i modi di non farlo portare via ed io, io ero disperata piangendo cercavo di calmarli ma la situazione era precipitata e “il cavallaro” prese in mano le redini facendo salire Biscotto sul camion in un modo costrittivo e allontanando la madre con una frusta.
Chiuse il camion e partì. Sentivo i suoi ragli disperati e non potevo farci niente niente, fino all’ultimo avevo pregato mio marito di lasciar perdere tutto ,di far restare biscotto con noi ma non c’era stato niente da fare perché disse che nel dare via Biscotto facevamo una cosa giusta per lui. Quei momenti sono stati tragici , strazianti ma con gli occhi pieni di lacrime e con tutta la mia rabbia urlai al destino, non so quando e come ma Biscotto ritornerà da me! Forse qualcuno mi sentì ed esaudì il mio desiderio. Era passato quasi un anno da quando Biscotto era andato via e il suo ricordo si era affievolito dal momento che volutamente non ero andata a trovarlo anche perché sapevo che stava bene con i suoi nuovi padroni e questo mi bastava. Dentro di me ,anche se non volevo pensarci, cullavo un pensiero e abbassa voce talvolta dicevo: mio piccolo amore tu devi ritornare da me, devo continuare ad accarezzanti ,a guardanti negli occhi, a sussurrarti tutte le parole dolci del mondo perché qui sei nato, io ti ho fatto nascere e qui devi vivere.
Un giorno si presentò a casa il signore che aveva comperato biscotto e con un fare mesto mi disse che si erano modificate delle situazioni per cui lui non poteva tenerlo più. Io non sapevo se ridere o piangere se era vero tutto questo se veramente biscotto si stava incamminando verso di me ma… subito dissi : non c’è nessun problema lo riprendo io!!!!!!! Quello che avevo tanto sperato mi si stava presentando. su di un piatto d’argento. Sicuramente gli avrei fatto una stalla separata dagli altri per non farlo stare vicino a Pallino perché sicuramente sarebbe stata guerra. Due giorni dopo, una domenica mattina mentre ero intenta a dare il fieno ai cavalli si fermò sullo stradone una macchina di grossa cilindrata ne scese una signora elegantissima che venne verso di me. Al momento rimasi imbarazzata perché ero con gli stivali da lavoro con abiti non certo alla moda dal momento che da poco avevo finito di pulire le stalle ma le dissi: buongiorno, vengo subito da lei. Aprii in cancello e andai vicino alla signora chiedendole il motivo della visita. Mi rispose che stava cercando una coppia di asini adulti da lasciare in un castello nei pressi di Perugia e che l’avevano indirizzata verso di me alcune persone che mi conoscevano. Il destino stava giocando con me una partita a scacchi.
Pallino non era mio l’avevo comperato già adulto e il vivere libero con la sua compagna in un castello non era da tutti!! Non ci pensai nemmeno un secondo l’accompagnai vicino a Pallino e Giunchiglia e glieli feci conoscere. fu entusiasta dei due asinelli perché erano docili e mansueti per cui rimanemmo d’accordo che dopo cinque giorni sarebbe venuta a prenderli.
Mi sembrava un romanzo nemmeno volendo avrei potuto sistemare il tutto così bene. La domenica mattina alle 10 Biscotto sarebbe ritornato a casa.
Il camion fu puntuale e quando l’autista aprì per farlo scendere io già non ci vedevo per le lacrime. Biscotto scese, era bellissimo un esemplare unico, mi avvicinai con una certa titubanza perché era un anno che non mi vedeva ma quando lo chiamai drizzò le orecchie venne verso di me correndo e se non c’era mio marito mi avrebbe travolto. Iniziò a ragliare forte ,forte e non smetteva più ,corse sul Prato come impazzito, sgroppava saltava non sapeva nemmeno lui quello che voleva fare ma ad un certo punto si fermò e venne vicino a me, mi toccò col muso e mi fece una specie di sorriso arricciando le labbra poi… di corsa andò in cucina sul punto dove da piccolo gli lasciavo i suoi biscotti e li trovò subito perché io li avevo comprati per lui. Ero frastornata il mio desiderio si era realizzato e vedere Biscotto in cucina era come se il tempo si fosse fermato. Lo accompagnai dove era sua madre lui si mise a correre , correre ragliando fortissimo saltò persino la palizzata che fungeva da cancello. Era dentro il recinto e tutti gli altri asini gli si misero intorno annusandolo poi… tutti insieme si misero a mangiare il fieno. Tutto era in armonia… anche il mio cuore che aveva tanto sofferto, ora scoppiava d’amore!!!