Un pomeriggio d’estate ero intenta a leggere un libro nel portico quando sentii un sibilo ed un fruscio di ali. Mi accorsi che un’oca, che non avevo mai visto, stava combattendo contro le mie che pascolavano sul prato. Era molto aggressiva, ed anche se avevo tre maschi nel gruppo, li aveva sbaragliati tutti a suon di beccate.
Si stava avvicinando a “Principessa” – una bellissima oca di Tolosa, e allargando le ali l’aveva “abbracciata” per poi condurla in un angolo appartato. Fatto questo si scagliò contro le altre oche cacciandole letteralmente dal giardino.
Ritorno vicino a Principessa ed iniziò a girarle intorno emettendo un suono particolare come stesse suonando un gong. Vedevo principessa lusingata da tutte queste attenzioni e con un incedere regale si incamminò e in men che non si dica Gong, così lo chiamai, si mise avanti a lei e come fosse un cavaliere di atri tempi le apriva la strada proteggendola da eventuali nemici e nessuno poteva avvicinarsi a loro.
Anche i miei cani stavano alla larga tanto era la paura che incuteva. Per tanto tempo” vissero felici e contenti “.
Si mettevano vicino allo stagno e stavano delle ore a pulirsi le piume a vicenda, intrecciando i colli come per abbracciarsi. Era una meraviglia vederli così innamorati! In quella occasione pensai che non era prerogativa degli umani provare sentimenti perché, secondo me, loro si amavano realmente.
Non si allontanavano mai ed erano sempre insieme e quella mattina che non vidi Gong insieme a Principessa pensai ad un tragico evento. Li cercai da per tutto nella fattoria, cercando anche nei punti dove loro non andavano mai e fu lì sulle sponde del laghetto che trovai Gong.
Massacrato, sicuramente da qualche predatore che era entrato nella notte, … ma era vivo.
Lo pulii, lo disinfettai e aspettando il veterinario, lo avvolsi in un asciugamano, depositai vicino a principessa. Lei non scappò via, ma addirittura gli si mise vicino.
Riuscii a guarirlo e in breve ritornò ad essere il Gong di sempre: aggressivo, combattivo, forte un vero guerriero. Passarono dei mesi e tutto andò nella norma finché una gelida mattina d ‘inverno mi accorsi che la Principessa era da sola e zoppicava. Pensai al peggio ed infatti fu così questa volta dopo tanto cercare lo trovai Gong morto, era ancora caldo, straziato, massacrato. Non curante del sangue. Lo presi in braccio, unica volta che avevo potuto farlo, e mi accorsi di quanto era piccolo. Era morto per difendere la sua principessa, non gli era valsa a niente la sua forza contro un nemico così cattivo. lo seppellì nel prato, li dove aveva vissuto con la sua amata e per tanto tempo principessa rimase li in quel punto dove l’avevo seppellito.
Principessa mai si accoppio con un’altra oca… forse aspettava il ritorno del suo Gong.